Un vero paradiso verde, ideale per le famiglie che vogliono trascorrere una giornata a contatto con una natura incontaminata e rigogliosa.
I Prati di San Geminiano sono una zona ampia e lievemente ondulata a ridosso del crinale appenninico, ricca di sorgenti. Qui, secondo la leggenda, si era ritirato come eremita il patrono e vescovo di Modena San Geminiano fino a che i cittadini non lo vennero a prelevare per sceglierlo come loro guida e pastore: fu in questa circostanza che il Santo, giunto a Cognento, conficcò nel terreno il suo bastone da pellegrino e fece zampillare dal terreno una copiosissima sorgente della stessa acqua che sgorgava nei prati che era stato costretto a lasciare.
I Prati, che si trovano lungo la direttrice della antica via Bibulca e prossimi al valico di San Pellegrino, un tempo erano abitati fin dai tempi remoti, ma solo verso i primi dell’undicesimo secolo si hanno notizie della costruzione di un piccolo ospizio (Hospitalia), proprio vicino alla più ricca sorgente che allora era chiamata “sorgente del Silvano”: nel 1105 la Contessa Matilde di Canossa ne riconobbe l’importanza strategica sul cammino tra Modena e Lucca e pose la località sotto la sua personale giurisdizione. Con la creazione delle più agevoli via Vandelli e via Giardini, l’ospizio subì una rapida decadenza e dell’antico ospitale rimasero solo poche rovine che crollarono definitivamente in occasione del terremoto che colpì la Garfagnana nel 1920; in tempi più recenti è stata edificata una stalla ed una abitazione per pastori transumanti.
Se vuoi dissetarti alla fresca fonte di San Geminiano, godere di una giornata nella splendida natura dell’Appennino, gustare una manciata di lamponi o di mirtilli, fermati ai Prati.