L’Abbazia benedettina di S. Maria e S. Claudio di Frassinoro venne edificata 951 anni fa, fu voluta dalla madre di Matilde di Canossa, Beatrice di Lotaringia. L’abbazia era posta in un luogo strategico, lungo la Via Bibulca, “autostrada” del medioevo fondamentale per gli spostamenti e l’economia del tempo. Con questa strada, alternativa al percorso attualmente denominato Via Matildica e “del Volto Santo” prevalentemente in terra reggiana, i Canossa si spostavano da Mantova a Lucca, passando da Nonantola e dai castelli più orientali del loro dominio.

Nel 1077, con privilegio emanato da Beatrice, l’abate di Frassinoro ottenne in aggiunta a quella religiosa anche l’autorità temporale sull’intera Val Dragone e su buona parte dell’adiacente Val Dolo, che divennero col nome “Terre della Badia” vero e proprio feudo abbaziale e l’abbazia di Frassinoro divenne un importante centro di controllo sulle corti vicine.

Chi visita l’abbazia si trova catapultato in un vero scrigno di storia e di bellezza. Catturano l’occhio dei visitatori l’altare maggiore, di legno intarsiato, il grande organo dei primi del Novecento, un rilievo scolpito su una lastra triangolare che raffigura un uomo al centro di due grifoni.