Fontanaluccia
Immersa nella quiete dei boschi di castagno che lo circondano sorge il piccolo paesino di Fontanaluccia. Questo piccolo borgo è particolarmente suggestivo nel periodo autunnale-invernale, durante il quale le poche case e la chiesa con la torre campanaria creano una cartolina da presepe.
Una diga
Fontanaluccia è famoso per la sua maestosa diga, costruita negli anni ’20, e che ancora oggi rappresenta uno dei massimi esempi di ingegneria e architettura idraulica di tutto l’Appennino. Furono impiegati 2000 operai per creare questa grande costruzione di cemento armato e arenaria, dotata inoltre di una lunga canalizzazione sotterranea, scavata nella roccia. Quest’opera e il lago artificiale adiacente meritano sicuramente una sosta per poterli ammirare al meglio.
Un eroico ospedale
L’Ospedale partigiano di Fontanaluccia viene istituito nel 1944 quando il contesto della zona libera permette ai medici di organizzare con più efficacia l’assistenza ai feriti di guerra. Le aule della scuole della piccola frazione di Fontanaluccia furono riconvertite in un vero e proprio ospedale da campo, grazie all’intervento del parroco Don Prandi e di un manipolo di medici volontari. Dopo il rastrellamento tedesco dell’agosto del 1944 l’ospedale partigiano fu smantellato, e i ricoverati furono costretti a rifugiarsi nei boschi adiacenti prima di trovare un altro rifugio, sempre a Fontanaluccia, in località Le Pardelle. Una storia avvincente e incredibile, che merita di essere conosciuta.
Un cinema
Dimenticate multisala o schermi in 4K. Il cinema Lux di Fontanaluccia è piccolo e un po’ datato, ma per gli abitanti e per i veri cinefili è un piccolo gioiello, capace di unire una programmazione varia a un impianto sonoro molto valido. Provare l’esperienza di andare al cinema in un piccolo borgo di montagna, mentre fuori regna il silenzio è davvero un piccolo miracolo. Che ancora oggi vive.
Boccassuolo
Boccassuolo è un piccolo paese che mantiene delle caratteristiche uniche rispetto a molti altri borghi.
Innanzitutto Boccassuolo è celebre per il suo singolare Campanile, posto su uno sperone roccioso e probabilmente sulle fondamenta dell’antica torre feudale costruita dall’Abate di Frassinoro nel XIII sec.
Al di là degli aspetti storici e naturalistici il Campanile di Boccassuolo è davvero un simbolo per gli abitanti del borgo, importante come la Torre Eiffel a Parigi o il Colosseo a Roma.
Le miniere di Boccassuolo
Ubicate in due siti principali, si trovano nell’ofiolite di Boccassuolo, comune di Palagano. Si tratta dell’affioramento ofiolitico più imponente dell’Appennino modenese, principalmente sviluppato sul versante destro del torrente con affioramenti più ridotti sul versante opposto, al poggio di Medola e al monte Calvario.
Queste rocce sono di tipo basaltico ed hanno avuto origine in antiche eruzioni sottomarine; il successivo metamorfismo che le ha interessate ha poi portato alla formazione di diversi minerali. L’area maggiormente interessata dall’attività estrattiva è all’interno del triangolo delimitato dalla vetta del Poggio Bianco Dragone, dall’alveo del torrente e dal fosso delle Carpinete. Qui si trovano otto delle dodici miniere totali della valle; le altre quattro, di dimensioni più ridotte si trovano più a monte sul versante nord del cinghio del Corvo. La lunghezza di queste miniere è estremamente variabile: si passa da pochi metri di alcuni saggi di scavo, agli oltre settecento della più estesa. I rilievi, le misurazioni e le minuziose esplorazioni delle gallerie sono state effettuate, a partire dal 1994 dagli speleologi dell’OSM Sottosopra di Modena. La maggiore parte delle gallerie si trova in luoghi difficilmente raggiungibili, parte dei cunicoli sono allagati ed in alcuni punti la roccia è franata.
Il Boccassuolo Village e le attività sportive
Come accade in altri paesi del nostro territorio gli abitanti di Boccassuolo sono in prima linea, soprattutto d’estate, per allestire un vero e proprio villaggio vacanze per chi si reca in visita nel borgo o per chi vuole mandare i propri figli a respirare un po’ di aria buona, praticando attività sportive. Per rispondere a questa esigenza turistica è nato il “Boccassuolo Village”, un centro che offre attività per diverse settimane e che richiama molti ragazzi da tutta la provincia di Modena e Reggio Emilia.
Il Borgo di Lama di Monchio
Lama di Monchio è un piccolo borgo all’interno del territorio di Palagano.
Un manipolo di case che nascondono una comunità davvero attiva e piena di iniziativa.
Non è un caso che proprio da Lama di Monchio siano partite alcune iniziative davvero speciali come “Il Palio degli Spaventapasseri” e “La Mostra dei Presepi di Lama di Monchio”.
Il borgo di Lama di Monchio si presenta oggi come una piccola gemma che offre diversi scorci da ammirare. Percorrete il selciato storico in salita per scoprire il “Santuario di Santa Lucia”, godetevi il panorama dal belvedere che costeggia la strada comunale, entrate nella piccola bottega di abiti usati e vintage, dimenticate lo stress cittadino trascorrendo qualche ora o una notte nella locanda del paese che offre anche servizio di pernottamento. Lama di Monchio è un piccolo gioiello che merita di essere scoperto e amato.
Il Borgo di Sant'Antonio di Riccovolto
Ci sono luoghi che sembrano dei veri set cinematografici. Uno di questi è senza dubbio il paese fantasma di Sant’Antonio, un piccolo manipolo di case abbandonate che si trovano vicino alla frazione di Riccovolto, nel comune di Frassinoro.
Negli ultimi anni si è visto il proliferare di canali Youtube dedicati alla ricerca e all’esplorazione di luoghi misteriosi e, in qualche modo, sinistri; fra i tanti siti d’interesse, Sant’Antonio è sicuramente uno dei più affascinanti.
Il Borgo è situato a più di 1000 metri d’altezza e fu abbandonato definitivamente nel 1990. Le famiglie di Sant’Antonio vivevano per lo più di pastorizia e di agricoltura di sussistenza. Oggi le case del piccolo borgo sono quasi tutte crollate e l’unico edificio ancora agibile è la chiesetta di Sant’Antonio nella quale, una volta all’anno e sempre nel mese di giugno, viene celebrata la messa. Questa ricorrenza attira molti abitanti dei borghi vicini che ogni anno assistono a questa celebrazione onirica e carica di significati.
Per gli amanti del trekking è una meta quasi obbligata, perché nei pressi del borgo partono dei sentieri che conducono verso Sasso Tignoso, Alpesigola e Passo Cento Croci. Una piccola e spettacolare stazione di transito, che permette anche di rifocillarsi, grazie alla deliziosa fontana potabile e al prato pianeggiante che conserva i resti di questo splendido borgo abbandonato.